Durante la fase di peri-menopausa, periodo di qualche mese a qualche anno che precede la menopausa, avvengono cambiamenti ormonali che possono favorire l’insorgere di cistiti. In effetti, la riduzione graduale del livello di estrogeno, principale ormone femminile, induce cambiamenti fisici e strutturali a livello della vescica e della vagina che si indeboliscono e diventano più suscettibili allo sviluppo di infezioni. In particolare, la secchezza vaginale, l’atrofia vaginale, il prolasso vaginale o lo sviluppo di episodi di incontinenza sono disturbi importanti e fattori scatenanti quando si parla di infezioni delle vie urinarie. Inoltre, i cambiamenti a livello ormonale inducono cambiamenti nella vita sessuale della donna. In certi casi, l’insorgere dell’atrofia vaginale o di secchezza vaginale rende la zona intima più sensibile durante i rapporti sessuali. Questi cambiamenti aumentano il rischio di formazione di microlesioni ed irritazione che favoriscono la risalita di agenti patogeni verso la vescica.
Che cosa favorisce la cistite in menopausa
- Alterazioni ormonali con diminuzione di progesterone e estrogeni.
- la secchezza vaginale
- la variazione di pH vaginale
- la maggiore sedentarietà e cambio di abitudini
Secchezza vaginale
Il basso livello di estrogeni può provocare l’insorgere del fenomeno chiamato secchezza vaginale, sintomo clinico dell’ ”atrofia vulvovaginale” chiamata anche “distrofia genitourinaria menopausale” sottolineando il coinvolgimento simultaneo della vagina e della vescica, e la vulnerabilità delle donne in menopausa alle cistiti ricorrenti e ad altre patologie legate alla vescica. In effetti, la parete vaginale diventa più sottile, meno elastica e la lubrificazione naturale diminuisce, rendendo, in certi casi, i rapporti sessuali meno piacevoli. Nello stesso tempo anche il perineo perde di elasticità il che può causare perdite urinarie involontarie in caso di sforzo (starnuto, risata).
Variazione di pH vaginale
Il basso livello di estrogeni induce un cambiamento a livello del pH vaginale che viene allontanato dal valore leggermente acido (4,0-4,5) che permette di mantenere una flora vaginale sana. Il pH della vagina in menopausa aumenta fino alla neutralità passando da 4,0-4,5 a 7, da acido a neutro, riducendo la sua naturale barriera di difesa e aumentando la possibilità di infezione da parte di batteri patologici.
Sedentarietà e abitudini scorretti
La perdita del tono muscolare e la tendenza ad aumentare di peso sono problemi a cui vanno incontro molte donne in menopausa. L’aumento del peso, in questa fase, è dovuto prevalentemente a un rallentamento del “metabolismo basale”, ovvero il numero di calorie consumate al giorno, dall’organismo a riposo, al solo scopo di mantenere attive le funzioni vitali. Uno dei principali fattori che concorrono alla riduzione del metabolismo basale sono le alterazioni ormonali che si verificano in menopausa con la diminuzione dei livelli di estrogeni e del progesterone. Questo calo determina una diminuzione dell’attività della tiroide che, tra le sue funzioni, è in grado di agire sul metabolismo corporeo aumentando il fabbisogno calorico giornaliero. Nei casi in cui l’aumento di peso ha per conseguenza diretta una maggiore sedentarietà, si potranno verificare problemi a livello muscolare e alle giunture, che possono essere considerati dei fattori predisponenti all’insorgere della cistite. Primi tra tutti, i muscoli del pavimento pelvico subiscono cambiamenti (contrattura o indebolimento). In fine, con la tendenza a diminuire l’attività motoria, tipica di questa fase della vita, vanno a ridursi anche certe abitudini sane: si inizia a bere meno acqua, si iniziano a preferire cibi dolci o ad aumentare l’uso di bevande a base di caffeina, tutti comportamenti che predispongono maggiormente allo sviluppo di cistite. I cambiamenti di stile di vita hanno anche conseguenze sul benessere intestinale. La sedentarietà e la scarsa idratazione sono le cause primarie per lo sviluppo del fenomeno della stipsi. Il ristagno delle feci aumenta la probabilità di passaggio di agenti patogeni dall’ano all’uretra e la loro possibile risalita verso la vescica.
Indebolimento delle difese immunitarie
Con l’invecchiamento, il sistema immunitario va incontro in modo fisiologico ad una perdita di efficacia della sua attività sia a livello sistemico che a livello locale. Inoltre gli estrogeni hanno un ruolo importante nella regolazione delle difese corporee e dunque nelle donne in menopausa la progressiva diminuzione dei livelli di questi ormoni può compromettere il sistema immunitario. Possiamo facilmente intuire, quindi, come anche le difese immunitarie a livello vaginale e vescicale si indeboliscano, lasciando maggiori possibilità ai batteri patogeni di muoversi e riprodursi causando l’insorgere di infezioni urinarie.
La soluzione nutraceutica alla cistite in peri e post menopausa
Cistinyx compresse è un integratore alimentare coadiuvante nei trattamenti dei disturbi a carico delle vie urinarie (IVU – Infezioni Vie Urinarie – prevalentemente causate da Escherichia Coli e S. Aureus ma anche Gardnerella vaginalis, Prevotella, Peptostreptococcus e altri): candidosi, vulvodinia, uretrite, prostatite, batteriuria, vaginosi batterica e in particolare della cistite nelle sue diverse forme: cistite batterica, cistite post-coitale, cistite interstiziale, cistite ricorrente, cistite in peri-menopausa e post-menopausa, cistite da stipsi, cistite recidivante.
La composizione sinergica degli ingredienti che lo compongono permette di ottenere una ottimizzazione della sua efficacia per il benessere delle vie urinarie. La sinergia si sviluppa tramite l’azione combinata di N-Acetilcisteina, che favorisce il disgregamento del biofilm protettivo di cui si rivestono i batteri (E. Coli e S. Aureus ), del D-Mannosio e delle PAC del Mirtillo Rosso (proantocianidine) che si legano alle “adesine“ dei batteri impedendo che si attacchino ai tessuti e favorendone la fuoriuscita tramite lo svuotamento della vescica, all’azione antisettica dell’Uva Ursina e all’azione lenitiva della Malva.
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