La cistite e l’uso degli antibiotici:
Purtroppo è diventato d’uso comune ricorrere al trattamento antibiotico appena si manifestano i sintomi della cistite, ma dobbiamo ricordare che questa terapia non va usata in tutti i casi. In effetti, l’utilizzo inappropriato degli antibiotici e antimicrobici può rappresentare un problema a lungo termine in quanto si possono sviluppare delle vere e proprie colonie di germi e batteri resistenti, fenomeno che rappresenta, nel medio-lungo periodo, un vero e proprio pericolo per la salute pubblica. Inoltre, l’uso di antibiotici può creare reazioni avverse ed in ogni caso, provoca in tutti i casi la distruzione della “buona” flora batterica a livello intestinale ed a livello vaginale, provocando degli squilibri fisiologici e il rischio di vedere insorgere certi disturbi come per esempio la disbiosi intestinale o la candida vaginale.
Che cos’è la resistenza antibiotica?
La resistenza antibiotica si verifica quando i batteri patogeni cambiano nel tempo e non rispondono più ai farmaci, rendendo le infezioni più difficili da trattare e aumentando il rischio di diffusione di malattie, malattie gravi e morte. A causa della resistenza ai farmaci, gli antibiotici diventano inefficaci e le infezioni, anche quelle più comuni, diventano sempre più difficili o impossibili da trattare. Siamo di fronte alla rapida diffusione globale di batteri multi-resistenti e pan-resistenti (noti anche come “superbatteri”) che causano infezioni che non sono curabili con gli antibiotici esistenti, e non ci sono nuovi antibiotici all’orizzonte.
Stato attuale della resistenza agli antibiotici in Italia:
Ogni anno l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC – Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) pubblica un report sullo stato delle resistenze in Europa. I dati relativi all’Italia sono allarmanti: nel caso delle infezioni urinarie, nel 2018, la resistenza dell ’E. Coli (responsabile nel 75-85% dei casi di cistite batterica) è arrivata rispettivamente al 64,5% e al 41% per i due gruppi di antibiotici più utilizzati nella cura della cistite; la situazione è ancora più grave per quanto riguarda la Klebsiella Pneumoniae (8% dei casi di cistite batterica) con una resistenza del circa 53% agli antibiotici consigliati. Come si vede più di un paziente su due rischia di avere un’infezione da un germe resistente.
Linee Guida dell’Associazione Europea di Urologia:
A causa di possibili eventi avversi e della preoccupazione di selezionare patogeni resistenti, secondo le linee guida dell’Associazione Europea di Urologia la cura antibiotica in caso di cistite non complicata, dovrebbe essere presa in considerazione solo dopo aver consultato un medico, assunto modifiche comportamentali e agito con misure non antibiotiche.
Che cos’è una cistite non complicata:
Una cistite non complicata è una infezione urinaria acuta, sporadica o ricorrente, del basso tratto urinario nelle donne (non in stato di gravidanza) o degli uomini, in assenza di rilevanti anormalità anatomiche o funzionali dell’apparato urinario e in assenza di altre patologie (per es.: importante alterazione del trofismo vaginale in certe donne in post-menopausa). La cistite si definisce ricorrente quando presenta una frequenza di almeno tre episodi all’anno o di due episodi negli ultimi sei mesi.
Prevenzione della ricorrenza della cistite non complicata – Linee Guida dell’Associazione Europea di Urologia:
La prevenzione proposta dalle Linee Guida include in questo ordine:
1- l’eliminazione dei fattori di rischio e la terapia non antibiotica (integratori alimentari a base di sostanze naturali che hanno dimostrato la loro efficacia)
2- la profilassi antibiotica, che viene presa in considerazione solo quando le prime due opzioni sono risultate inefficaci.
Come eliminare i fattori di rischio?
L’eliminazione dei fattori di rischio include semplici consigli elencati da fornire al paziente per evitare episodi di cistite recidiva :
-effettuare una accurata e quotidiana igiene perineale, utilizzando dei detergenti intimi a pH fisiologico (3,4-4,5), con movimenti che vanno dall’avanti indietro
– intensificare l’igiene personale durante il ciclo mestruale
– evitare l’ utilizzo di biancheria intima sintetica e/o colorata o pantaloni troppo aderenti
– cambiare l’assorbente interno frequentemente e sempre rimuoverlo durante la notte
– evitare l’impiego di lavande vaginali, in particolare di quelle con attività disinfettante
– urinare prima e soprattutto dopo il rapporto sessuale – bere molta acqua nel corso della giornata (2litri/die)
– avere un adeguato apporto alimentare di fibre e trattare la stipsi se presente.
La terapia non antibiotica come cura e prevenzione della cistite:
Già dai primi episodi di cistite non complicata le Linee Guida consigliano di mettere in atto delle azioni efficaci per evitare le possibilità di recidive iniziando tempestivamente una profilassi non antibiotica con degli integratori naturali contenente D-Mannosio ed altre sostanze naturali avente una comprovata e documentata azione benefica in caso di cistite (Mirtillo rosso, Uva ursina, N-Acetylcisteina, Malva, ….).
Inoltre, nell’ambito della prevenzione, si consiglia di proporre una profilassi non antibiotica anche dopo il rapporto sessuale, in analogia a quanto previsto per l’utilizzo con tale modalità degli antibiotici e per prevenire l’insorgere di una infezione urinaria post-coitale.
D-Mannosio: effetto protettivo e terapeutico per la cistite:
Il D-Mannosio nella prevenzione e nel trattamento della cistite non complicata ha dimostrato la sua efficacia in diversi studi clinici. In prevenzione e per evitare cistiti ricorrenti, nella fase di quiescenza fra un episodio acuto e l’altro, gli studi clinici presenti in letteratura indicano da 3 a 6 mesi di profilassi continuativa o a cicli. Nel trattamento delle infezioni urinarie non complicate (cistite in corso), in alternativa all’uso dell’antibiotico o in concomitanza con la cura antibiotica di corta durata, i lavori presenti in letteratura indicano una prima fase con un dosaggio alto di D-mannosio (suddiviso in 2 o 3 somministrazioni al giorno) per 3 o 5 giorni seguita da una seconda fase (di 7 o 10 giorni) con un dosaggio di mantenimento di D-mannosio (in 1 o 2 somministrazioni).
La soluzione nutraceutica alla cistite
Cistinyx compresse è un integratore alimentare coadiuvante nei trattamenti dei disturbi a carico delle vie urinarie (IVU – Infezioni Vie Urinarie – prevalentemente causate da Escherichia Coli e S. Aureus ma anche Gardnerella vaginalis, Prevotella, Peptostreptococcus e altri): candidosi, vulvodinia, uretrite, prostatite, batteriuria, vaginosi batterica e in particolare della cistite nelle sue diverse forme: cistite batterica, cistite post-coitale, cistite interstiziale, cistite ricorrente, cistite in peri-menopausa e post-menopausa, cistite da stipsi, cistite recidivante.
La composizione sinergica degli ingredienti che lo compongono permette di ottenere una ottimizzazione della sua efficacia per il benessere delle vie urinarie. La sinergia si sviluppa tramite l’azione combinata di N-Acetilcisteina, che favorisce il disgregamento del biofilm protettivo di cui si rivestono i batteri (E. Coli e S. Aureus ), del D-Mannosio e delle PAC del Mirtillo Rosso (proantocianidine) che si legano alle “adesine“ dei batteri impedendo che si attacchino ai tessuti e favorendone la fuoriuscita tramite lo svuotamento della vescica, all’azione antisettica dell’Uva Ursina e all’azione lenitiva della Malva.
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